giovedì 8 dicembre 2011

STRYX Il Marchio della Strega


Vi aspetto con i vostri commenti e suggerimenti, o se volete una dedica personalizzata.

Ogni vostro parere mi è utile per avere
un confronto con chi legge il mio libro.

Vi ringrazio.

mercoledì 7 dicembre 2011

Reincarnazione

La reincarnazione o rinascita, è un atto trascendente, durante il quale l’anima di un individuo rinasce in un altro corpo. Si può regredire ai ricordi delle vite passate mediante l’ipnosi ma è un procedimento piuttosto complesso.
La personalità, la memoria e l’intelligenza possono essere trasferite da incarnazione a incarnazione ma di solito la consapevolezza dei vari sé passati non è facilmente accessibile.
Tutte le vite passate di una persona sono come una scala, che ascende verso l’universale e l’illuminazione divina.
Ognuno di noi alla nascita riceve diverse caratteristiche e il modo di usarle determina la nostra esistenza presente e futura: se un uomo sarà malvagio, si reincarnerà molte più volte di un uomo buono e sconterà il male che ha fatto.
L’anima è eterna, e il fine della vita è migliorarci fino ad ascendere a Dio. Si dice che Buddha la notte in cui raggiunse l’illuminazione, ricordò tutte le sue vite precedenti ed erano circa 900.000.
Il principio base della reincarnazione è innanzitutto la fede nell’esistenza dell’anima, eterna e invisibile. Il secondo principio è che si vive per fare del bene, quindi il karma segue la sua natura: l’evoluzione verso l’illuminazione, verso uno stato di grazia puro e senza contaminazioni.
Alcuni sostengono che si tratti invece di uno scambio: nel momento della morte, l’anima di una persona trasmigra nel corpo di un bambino che nasce.

Alla consapevolezza dell’esistenza dell’anima è legata la proiezione astrale; l’esperienza di viaggiare fuori dal corpo è il processo che fa staccare il corpo astrale dal corpo fisico, e lo fa viaggiare attraverso lo spazio, slegato dalle leggi della fisica.
Il corpo astrale è un’aura di energia racchiusa dentro il corpo di ognuno, quindi se il corpo viene indebolito da stress, rabbia, depressione, lo sarà anche l’aura.
Di solito il corpo astrale si presenta luminoso, e di colore vibrante. Solo chi ha avuto un’esperienza di “quasi morte” riesce a interagire in modo evidente con la propria aura.
Alcuni pensano che il corpo astrale sia una proiezione dell’anima, in grado di viaggiare senza limiti di spazio e con una velocità a dir poco immisurabile.
Altri considerano la proiezione astrale la mera manifestazione dell’anima, che staccandosi dal corpo nei periodi di sonno notturno, riesce a manifestarsi nella sua forma originale.
Il corpo astrale è in grado di raggiungere i diversi piani astrali: livelli di esistenza superiori, inferiori o paralleli alla realtà che conosciamo.

La divinazione, rune e i tarocchi




LA DIVINAZIONE è l’atto di predire eventi futuri, e le persone che possiedono questo dono sono detti sensitivi.
Queste sono le più comuni forme di divinazione:
Aeromanzia: osservazione dei fenomeni atmosferici come le nuvole, i tuoni, le eclissi, le comete, le tempeste.
Aritmomanzia: interpretazione dei numeri.
Capnomanzia: interpretazione del fumo.
Catottromanzia: si predice il futuro osservando l’immagine allo specchio.
Ceroscopia: predire il futuro tramite la cera.
Cristallomanzia: osservazione dei cristalli, una delle più comuni.
Negromanzia: consultare gli spiriti dei defunti.
Onomanzia: studiare le vocali e le consonanti del nome di una persona.
Piromanzia: lettura del fuoco.

Esperimenti di divinazione da provare:
Alectromanzia: Lasciare che un gallo becchi dei chicchi di grano, disposti sopra un cerchio sopra cui sono state scritte delle lettere: formerà un nome.
Aleuromanzia: si scrivono dei messaggi su dei foglietti che vengono inseriti dentro un sacco di farina. Dopo averli mischiati nove volte, vengono distribuiti.
Dattilomanzia: un anello legato a un filo viene sospeso sopra un tavolo su cui sono state scritte le lettere dell’alfabeto, penzolando comporrà il messaggio.
Giromanzia: viene tracciato a terra un cerchio con le lettere dell’alfabeto. La persona che desidera una risposta viene fatta girare, quando perde l’equilibrio le lettere su cui inciampa formano la risposta.
Rapsodomanzia: si apre a caso un libro di poesie, dopo aver formulato la domanda, e si legge come risposta la prima riga della pagina.
Xilomanzia: quando si visita un posto nuovo, osservare la posizione dei pezzetti di legno trovati a caso.

LE RUNE sono un alfabeto scritto. In principio ebbero origine nell’Europa del nord come mezzo di comunicazione ed evolsero come strumento di divinazione. Oggi le rune sono vendute come piccole pietre che portano impressi dei simboli simili a geroglifici, ognuno con un diverso significato.
Il linguaggio simbolico dà alle rune il potere divinatorio, e lette rivelano le risposte desiderate.
Le rune vengono mescolate e poi gettate su una superficie piatta. I simboli vengono interpretati da chi le interroga, sia nella posizione ritta che rovesciata.
Ogni simbolo è associato a un pianeta.

IL MAZZO DEI TAROCCHI è composto da 78 carte separate in due parti: gli Arcani Maggiori che prevalgono su tutte le altre sono 22, e gli Arcani Minori le restanti 56.
Molti ritengono che i tarocchi siano solo un mezzo per esplorare il subconscio di una persona: l’iconografia delle carte combinata con l’interpretazione che le si dà, provoca un processo di valutazione in chi procede con la lettura.
I simboli vengono interpretati dal soggetto, e lette in base all’attinenza che hanno con la sua vita.
Come le rune, l’interpretazione cambia a seconda che siano ritte o rovesciate.
Ecco i principali tarocchi e i loro significati:

L'IMPERATRICE
Significati divinatori positivi: la fertilità e la maternità. Intelligenza, forza d’animo e generosità.
Significati divinatori negativi: superficialità, superbia e vanità, frivolezza, civetteria.

L'IMPERATORE
Significati divinatori positivi: persona rigorosa e laboriosa. Volontà, energia e concentrazione.
Significati divinatori negativi: un uomo tiranno, potente avversario. Egoista, avaro.

IL PAPA
Significati divinatori positivi: persone autorevoli, oneste, intelligenti. Armonia e riservatezza.
Significati divinatori negativi: persona presuntuosa, bigotta e meschina, intollerante.

LA PAPESSA
Significati divinatori positivi: in generale una persona di sesso femminile. Rappresenta la saggezza, una maestra di vita spirituale, una persona saggia.
Significati divinatori negativi: mette in guardia dalle persone vendicative, dalle persone ipocrite e maligne.

IL BAGATTO
Significati divinatori positivi: l'azione, la creatività, l'attività, l'autocontrollo, la fiducia in sé stessi, persuasione, ottimismo, diplomazia.
Significati divinatori negativi: persona bugiarda e intrigante. Arrivista, sfruttatore, ciarlatano.

GLI AMANTI
Significati divinatori positivi: percorso che precede ogni scelta importante. Amore, sentimenti, tentazione, decisione tra due persone, attrazioni e repulsioni.
Significati divinatori negativi: indecisione, promesse non mantenute, malintesi, litigi.

IL CARRO
Significati divinatori positivi: trionfo, vittoria, decisione, dinamismo, avanzamento di carriera, talento e successo.
Significati divinatori negativi: mancanza di talento e di
diplomazia, insuccesso.

L'EREMITA
Significati divinatori positivi: saggezza assoluta, discrezione. Solitudine, silenzio e meditazione.
Significati divinatori negativi: persona tormentata da dubbi, pessimista, egoista, scostante.

LA GIUSTIZIA
Significati divinatori positivi: lo splendore, la gloria, l'armonia della natura, la disciplina, la fermezza nelle opinioni, l’onestà.
Significati divinatori negativi: dubbio, paura ed egoismo.

LA RUOTA DELLA FORTUNA
Significati divinatori positivi: cambiamento, occasioni e favori da cogliere al volo, destino propizio.
Significati divinatori negativi: momento poco fortunato, perdita al gioco, rovesci di fortuna, rischi inutili.

LA FORZA
Significati divinatori positivi: persona dall'intelligenza attiva, energia morale, coraggio e anima forte.
Significati divinatori negativi: persona impaziente, temeraria, crudele, rozza e ostile.

L'APPESO
Significati divinatori positivi: cambiamento improvviso, un capovolgimento in positivo, una svolta.
Significati divinatori negativi: progetti irrealizzabili, amore non corrisposto.

LA TEMPERANZA
Significati divinatori positivi: umore sereno, tranquillità, arrendevolezza.
Significati divinatori negativi: passività, apatia, pigrizia, noia.

LA MORTE
Significati divinatori positivi: rinascita, rigenerazione.
Significati divinatori negativi: tristezza, fine di un rapporto.

IL DIAVOLO
Significati divinatori positivi: energia sessuale, fascino, istinti.
Significati divinatori negativi: presenza di un nemico, intrighi, inganni, abusi, rottura di un rapporto.

IL MATTO
Significati divinatori positivi: abbandono agli istinti e alle passioni.
Significati divinatori negativi: insensibilità, noncuranza,
sbagli, incoscienza, materialismo, stramberia.

LA TORRE
Significati divinatori positivi: mette in guardia da una minaccia.
Significati divinatori negativi: orgoglio, avidità, una persona presuntuosa, smania di potere.

LE STELLE
Significati divinatori positivi: fascino, bellezza, incontri amorosi.
Significati divinatori negativi: libertinaggio, pettegolezzi, una persona indiscreta.

LA LUNA
Significati divinatori positivi: incertezza, ambiguità, inquietudine, sbagli, nemici nascosti.
Significati divinatori negativi: menzogne, inganni, tradimenti.

IL SOLE
Significati divinatori positivi: matrimonio, felicità, gioie coniugali, ottimismo.
Significati divinatori negativi: frivolezza, superficialità, arroganza.

IL GIUDIZIO
Significati divinatori positivi: rinnovamento, successo, esiti positivi, fama.
Significati divinatori negativi: fatica fisica e morale, inerzia.

IL MONDO
Significati divinatori positivi: coronamento di un'impresa, fortuna, successo, esito favorevole e incorruttibilità.
Significati divinatori negativi: rovesci di fortuna, ambienti e persone non favorevoli.

L'aura e i suoi colori



L’energia del nostro corpo è collegata a un’energia universale, e si manifesta come un’aura di luce che assume diversi colori, a seconda dello stato d’animo e del benessere di una persona.
Un esercizio da provare è concentrarsi a occhi chiusi davanti a un muro completamente bianco, e quando si è raggiunto il completo rilassamento osservare la propria ombra proiettata: con attenzione si potrà notare una lieve sfumatura di colore.
Ecco i colori della nostra aura:

BIANCO: limpidezza e protezione.

GRIGIO: tristezza, ristrettezza mentale.

MARRONE: attività fisica, ma anche conformismo alla società.

ROSSO: forza e vitalità, ma anche materialismo e collera.

ROSA: fedeltà, amore puro.

ARANCIONE: espansività, ottimismo, colore della guarigione.

GIALLO: libertà mentale, idee, capacità di interagire con gli altri.

VERDE: gioia di vivere, consapevolezza di sé, ma anche egocentrismo.

AZZURRO: dinamismo ed energia.

BLU: energia positiva, creatività e tranquillità.

VIOLA: capacità psichiche, spiritualismo.

NERO: depressione, negatività, odio.


Circe e Medea




CIRCE
Figlia di Elio e di Perse, e sorella di Eeta e di Pasifae. Maga bellissima, viveva nell’isola di Eea e trasformava in animali quanti vi approdavano. Tale sorte toccò anche ai compagni di Ulisse, trasformati in maiali, ma non a lui che grazie a un’erba donata da Ermete riuscì a sfuggire all’incantesimo.
Obbligata a ridare sembianze umane agli uomini, Circe ospitò Ulisse per un anno e dai loro amori nacquero Telegono, Latino e Agrio.

MEDEA
Maga figlia del re della Colchide Eeta e di Ecate. Quando arrivarono gli Argonauti, aiutò con le sue arti magiche Giasone del quale si era invaghita, nella ricerca del vello d’oro.
Medea fuggì con Giasone, uccise e fece a pezzi il fratello Absirto disseminandone le membra per la strada, in modo che il padre Eeta al loro inseguimento, si fermasse per raccoglierle.
Giunta a Iolco, Medea ridiede la giovinezza a Esone, il padre di Giasone e con un inganno fece sì che Pelia, l’usurpatore, venisse ucciso dalle sue stesse figlie.
In seguito, Medea venne abbandonata da Giasone deciso a sposare la figlia del re Creonte di Corinto, Creusa; si vendicò provocando la morte del padre e della figlia, e successivamente la maga uccise anche i figli avuti da Giasone.
Trovò asilo presso Egeo, il re di Atene, che la rese madre di Medo, ma che poi la scacciò quando lei cercò di avvelenare Teseo.

lunedì 5 dicembre 2011

Morgana, La regina della Magia



I passi sono tratti dal libro “Le nebbie di Avalon” di Marion Zimmer Bradley.

Ai miei tempi sono stata chiamata in molti modi: sorella, amante, sacerdotessa. Ora, in verità, sono una maga e forse verrà un giorno in cui queste cose dovranno essere conosciute. Ma credo che saranno i cristiani a narrare l’ultima storia. Il mondo della Magia si allontana sempre di più dal mondo dove regna il Cristo.

Artù aveva tre sorellastre, tutte figlie di Lady Igraine, la donna con cui suo padre, Re Uther di Pendragon, aveva giaciuto grazie a un incantesimo di Merlino, assumendo con la magia l’aspetto del marito, il duca Gorlois di Cornovaglia.
La storia di Morgana è stata narrata in varie versioni, ma in tutte si dice che il suo soprannome fosse “la fata” perché si credeva, avesse poteri magici.
Alcune versioni sostengono che Morgana imparò le arti magiche chiusa in un convento, altre che sia stata istruita invece dallo stesso Merlino.
Morgana conosceva i rimedi per ogni malattia, sapeva interpretare le stelle e riusciva a trasformarsi in un corvo.

Credo che il mio primo vero ricordo sia stato il matrimonio tra mia madre e Uther di Pendragon. Ricordo poco mio padre. Quando ero bambina ed ero triste perché mia madre o i miei maestri mi rimproveravano o perché Uther, raramente, si accorgeva di me, mi consolavo pensando che se mio padre fosse stato vivo mi avrebbe presa sulle ginocchia e mi avrebbe portato doni e gingilli. Ora so che uomo era, e penso che probabilmente mi avrebbe spedita in un convento non appena avessi avuto un fratello, e non avrebbe pensato più a me.

Morgana arrivò a Camelot assieme al marito, Urien di Gorre e si tenne in disparte dalla frivola vita di corte: sebbene fosse una donna bellissima, preferiva la solitudine e la compagnia dei suoi corvi.
L’inimicizia tra Morgana e la regina Ginevra era palese: Morgana godeva di innumerevoli amanti e quando Ginevra la scoprì con il cavaliere Guiomar, la fata le rispose con un sorriso allusivo, come a indicare che ben presto anche Ginevra si sarebbe trovata nella sua stessa situazione con Sir Lancillotto.

Più difficili erano le piccole magie che obbligavano la mente a percorrere vie sconosciute. Evocare il fuoco a comando, chiamare le nebbie, portare la pioggia… era semplice, ma non lo era comprendere quando era giusto farlo e quando era opportuno lasciarlo decidere agli dei. E c’erano altre lezioni: la conoscenza delle erbe e dell’arte della guarigione, i lunghi canti che non potevano essere scritti. Alcune lezioni erano una gioia; altre erano terrore.

Sebbene alcune leggende sostengano che Morgana fosse una donna infida e temibile, altre confermano che fosse dovuto alla mancanza di amore e alla solitudine: il patrigno re Uther, amava di più Artù come suo erede, e a Camelot la maggior parte dei sudditi elogiava le virtù di Ginevra. I dibattiti esoterici con Merlino furono innumerevoli, dopo che Morgana divenne la più grande fattucchiera mai esistita.
Forse per la sua capacità di sapersi imporre in un mondo governato dagli uomini, Morgana venne più volte denigrata nelle storie tramandate su Camelot, ma rimase comunque nella leggenda.
Artù morì nella battaglia contro Mordred, il figlio illegittimo avuto con Morgause la sorella maggiore di Morgana, il quale voleva usurpare il trono di Camelot.
Morgana lo raggiunse, e Artù morì tra le braccia della sorellastra.

«Sei davvero tu» mormorò. «Sei tu, Morgana… sei tornata da me... e sei così giovane e bella… vedrò sempre la Dea con il tuo viso… Morgana, non mi lascerai più, vero?»
«Non ti lascerò mai più, fratello mio, bambino mio, mio amore» mormorai, e gli baciai gli occhi. E morì, mentre le nebbie s’innalzavano e il sole splendeva sulle rive di Avalon.

La Numerologia



LA NUMEROLOGIA è la forma di divinazione nella quale si sostiene che i numeri possiedano dei poteri profetici.
I fanatici della numerologia venerano il filosofo e matematico Pitagora; come l’astrologo si serve della posizione dei pianeti al momento della nascita di un bambino, così i numerologi si servono dei calcoli basati sul nome.
La teoria indica che noi tutti siamo sotto l’influsso del nostro nome e della nostra data di nascita.
Durante la nostra vita, ogni nostra azione è associata a dei numeri, che determinano il suo esito.
Generalmente, ai numeri dall’uno al nove, sono assegnati questi significati (anche se alcuni numerologi si trovano in disaccordo):

  1. Forza di volontà e individualismo.
  2. Ragionevolezza e docilità.
  3. Felicità ed energia.
  4. Stabilità e organizzazione.
  5. Fiducia in sé e impazienza.
  6. Arte ed equilibrio.
  7. Pensiero e introspezione.
  8. Comando e materialismo.
  9. Saggezza mentale e spirituale.

Il numero personale si ottiene sommando i numeri della data di nascita. Esempio: 06/12/1976.
6+1+2+1+9+7+6= 32 quindi 3+2= 5
Il 5 come risultato è il numero fondamentale, ma bisogna considerare anche le derivazioni, il 3 e il 2.

Per il nome si usa lo stesso procedimento, associando le lettere del proprio nome e cognome a questi numeri:
  1. A J S
  2. B K T
  3. C L U
  4. D M V
  5. E N W
  6. F O X
  7. G P Y
  8. H Q Z
  9. I R

I numeri finali, dati dalla data di nascita e dal nome, illustreranno le caratteristiche della persona.

La tavola Ouija



La tavola Ouija è uno strumento che viene usato per mettersi in contatto con i defunti. È una tavola sulla quale sono disegnate lettere, numeri e parole; una tavoletta triangolare sostenuta da due rotelle dovrebbe muoversi da sola sulla tavola, formando un messaggio, quando le dita di una persona sono leggermente poggiate.
I sostenitori del paranormale utilizzano la tavola Ouija come strumento di canalizzazione e sono sicuri che i messaggi che ricevono dagli spiriti siano veri.

Le regole guida per chi intende usare la tavola Ouija sono:
  1. Non usare mai la tavola Ouija da soli, o in un posto in cui si crede che gli spiriti si possano riunire, come cimiteri, luoghi infestati e posti in cui si sono consumate tragedie.
  2. Per proteggersi, visualizzare attorno al proprio corpo una luce bianca.
  3. Trattare sempre gli spiriti evocati con cortesia e rispetto.
  4. Non permettere agli spiriti di contare i numeri o l’alfabeto in senso decrescente, se completano la sequenza riusciranno a sfuggire dalla tavola.
  5. Se la placchetta triangolare indica ripetutamente il numero 8, vuol dire che è controllata da uno spirito malvagio.
  6. Il solo modo per proteggersi, nel caso uno spirito malvagio dovesse infestare la tavola, è usare la placchetta capovolta.
  7. Non cercare di distruggere una tavola Ouija bruciandola: si dice che essa urlerà e chiunque senta quel grido morirà entro 36 ore…
  8. Non esporre mai domande riguardo a Dio.
  9. Non chiedere mai in quale giorno o in che modo si morirà.
Ci sono varie testimonianze di persone che affermano di aver ricevuto dalla tavola Ouija delle informazioni che poi si sono rivelate vere. Ma è possibile che in alcuni casi il messaggio comunicato derivi dagli impercettibili movimenti delle dita, influenzati dal subconscio delle persone che la utilizzano.
La tavola Ouija venne inventata nel 1890 da E. C. Reiche, Elijah Bond e Charles Kennard. Il progetto fu migliorato in seguito da William Fuld che la chiamò “Ouija”, dalle parole francesi e tedesche per “sì”: “oui” e “ja”.

venerdì 2 dicembre 2011

Salem



Il villaggio di Salem, Massachusetts, era una comunità rurale, formata da emigranti. Gli abitanti del “New England” (Nuova Inghilterra) si consideravano un popolo scelto da Dio con la missione di colonizzare quelle terre selvagge che, si credeva, fossero state infestate dal Maligno.
Gli anni precedenti il 1692 non erano stati facili. I raccolti erano stati distrutti dall’invasione delle locuste e da continui periodi di siccità. I puritani cominciarono a pensare che questi eventi fossero opera del Maligno per scacciarli da quelle terre, e i sospetti crebbero tra la popolazione.
Tituba, era una schiava metà caraibica e metà africana che uno dei pastori di Salem, il reverendo Samuel Parris, aveva portato con sé dalle Indie Occidentali. A conoscenza dell’obeah, la magia delle Indie, Tituba cominciò a mostrare i suoi trucchi a Elizabeth, la figlia di Parris e alla cugina Abigail Williams.
Tituba leggeva loro il futuro e le due ragazzine affascinate invitarono le loro amiche, le quali a propria volta portarono altre ragazze. In poco tempo, si formò un gruppo di ragazze, tutte di età adolescenziale, tra cui: Mary Walcott, Susanna Sheldon, Ann Putnam e Mercy Lewis.
Sapevano di fare qualcosa di proibito perché la divinazione era considerata una prerogativa del Maligno, così in poco tempo i loro nervi crollarono e cominciarono a mostrare i primi segni di squilibrio.
Elizabeth rimaneva con lo sguardo perso nel vuoto, oppure si trascinava per terra e urlava isterica, e Abigail la imitava.
Il reverendo Parris cominciò a preoccuparsi quando notò che le due ragazze strepitavano per la maggior parte non appena lui citava parole delle Sacre Scritture. Parris chiamò il dottor Griggs, ma fu tutto inutile; il medico allora, non riuscendo a capire a cosa fosse dovuto il loro isterismo, dichiarò che era opera del Diavolo.
Uno dei cittadini, John Proctor cercò aiuto e giunsero alcuni ministri della chiesa, da Salem Town e da Beverly ma ogni volta che veniva citato il nome di Dio nelle preghiere, le ragazze si agitavano.
Il reverendo Parris, insospettito da Tituba, iniziò a pensare che la schiava avesse sottoposto le ragazze a qualche pratica voodoo: interrogò la figlia, ed Elizabeth rivelò tutto.
Il pastore e i ministri cercarono di risalire a tutte le persone coinvolte, finché Abigail in preda a un attacco non pronunciò la parola “Good”: Sarah Good era una donna disprezzata da tutti, aveva avuto tre mariti e una dubbia reputazione.
Il giorno successivo fecero ingresso nel villaggio due magistrati di Salem Town: John Hathorne e Jonathan Corwin. Gli interrogatori si tennero nella Casa delle Adunanze di Salem, edificio dove avvenivano le riunioni della congregazione.
Sarah Good negò di aver mai praticato la stregoneria ma le ragazze cominciarono a urlare che lo spettro della donna le aveva tormentate nel sonno.
Questa fu considerata una prova.
Si credeva che il diavolo potesse assumere le sembianze di una persona solo col suo permesso e non avrebbe mai potuto farlo con un innocente. Di conseguenza, chiunque fosse stato visto dalle ragazze veniva ritenuto colpevole. Sarah Good e dopo anche Sarah Osborne vennero ritenute colpevoli e arrestate.
Alla fine venne interrogata Tituba e la sua entrata venne accolta da violentissime reazioni da parte delle ragazze; Tituba però aveva imparato qualcosa dopo che il reverendo Parris l’aveva picchiata, quando aveva negato di conoscere l'arte della stregoneria.
Dinanzi ai magistrati cercò di usare la stessa tattica, e di nuovo funzionò. Hathorne le chiese: "Hai mai visto il diavolo?". Tituba rispose: "Il diavolo è venuto a trovarmi e mi ha ordinato di servirlo".
Tituba disse che il Diavolo le aveva fatto visita sotto forma di un gatto e che dopo, nella forma di un uomo vestito di nero, le aveva fatto scrivere il proprio nome nel libro che portava con sé. Poi aggiunse che gli spettri di Sarah Osborne, di Sarah Good e di altre persone le avevano ordinato di tormentare le ragazze.
La popolazione rimase scossa nell’udire che erano coinvolte anche altre persone.
Anche Martha Corey venne accusata, forse perché si era mostrata scettica alla storia che le ragazze avevano architettato, e venne additata da Ann Putnam. In seguito, Ann indicò anche Rebecca Nurse: considerata da tutti una santa donna, e moglie devota.
Ogni volta che una delle ragazzine gridava il nome di una persona, quella veniva accusata di stregoneria. Quando l’accusato negava, le fanciulle venivano scosse dagli attacchi, convincendo così i ministri.
Con questo sistema, vennero arrestate pure le sorelle di Rebecca Nurse, e dopo Elizabeth Proctor, presso cui lavorava come domestica Mary Warren: Elizabeth Proctor si salvò dalla pena di morte perché incinta, ma il marito John venne impiccato.
John Proctor aveva detto che le ragazzine avrebbero dovuto essere frustate ben bene perché "se le lasceremo fare, diventeremo tutti quanti diavoli e streghe".
Quando Proctor venne arrestato, Mary Warren si staccò dal gruppo delle accusatrici e le incolpò di falsificazione: subito fu a sua volta accusata di stregoneria, denunciata e arrestata. Dopo le sue dichiarazioni d'innocenza, rientrò nel ruolo che le imponevano sia le sue compagne sia i magistrati e i concittadini.
In giugno le fanciulle avevano accusato altre cento persone e le prigioni traboccavano.
William Phips, il nuovo governatore del Massachusetts, nominò un tribunale speciale, presieduto da William Stoughton, un austero sostenitore della caccia alle streghe. Il 2 giugno entrò in aula la prima sospetta strega, Bridget Bishop, che gestiva una taverna. Parecchi uomini testimoniarono di averla sognata e giudicata colpevole, venne impiccata per stregoneria.
La maggior parte delle giustiziate aveva una reputazione dubbia: alcune accusate cominciarono a "confessare", perché era risaputo che chiunque avesse ammesso di essere una strega veniva risparmiata.
Dissero di essere state visitate dal diavolo sotto varie forme d'animale per persuaderle a far del male ai loro vicini. Ma quando la caccia alle streghe si concluse, tutte quante ritrattarono queste confessioni dicendo che lo avevano fatto solo per salvarsi la vita.
Dopo che le prime streghe vennero condannante però, le ragazze non si fermarono e continuarono ad accusare altri membri della popolazione.
Durante il processo alle streghe, il governatore era stato a combattere gli Indiani presso il confine canadese. Quando apprese quel che era successo in sua assenza, insultò Stoughton e fece fermare ogni attività della Corte Suprema.
Le esecuzioni vennero sospese, le accuse caddero e le prigioni cominciarono a svuotarsi. Il 14 gennaio 1693 il governatore Phips concesse perdono a tutti coloro che erano stati accusati di stregoneria.
Elizabeth, Abigail e le ragazze accusatrici si erano rese responsabili dell'arresto di quasi duecento persone, di cui trenta vennero condannate a morte.
Più di centocinquanta streghe rimasero in prigione, e nonostante fosse stata sospesa l'esecuzione, prima di essere rilasciate dovettero pagare le spese giudiziarie e di detenzione. Tituba fu tra le ultime a essere rilasciata perché Parris si rifiutò di pagare per lei, e per far fronte alle spese, fu venduta a un altro padrone.
A Salem i puritani condannarono tutte le superstizioni, considerandole opere del Maligno, ma nonostante ciò la superstizione continuò ad esistere.
La caccia alle streghe nacque all’inizio come uno stato di confusione mentale, venutasi a creare in alcune ragazze impressionabili, ma ben presto degenerò a causa delle vendette personali e del desiderio di essere al centro dell’attenzione.
Ma oltre a questo, il sospetto crebbe nella popolazione a causa dell’omertà e dell’ipocrisia, usando come arma le ragazze accusatrici.
"Lo abbiamo fatto per divertimento", ammise una delle ragazze, quando la persecuzione ebbe fine. "Dovevamo pure divertirci un po'".




Erbario



Fin dall’alba dei tempi si pensa che le piante posseggano poteri di guarigione, di protezione e facoltà misteriose. Qui troverete le principali piante e le loro caratteristiche: potete usufruire dei poteri della natura, semplicemente bruciando come incenso o portando in un sacchettino, le foglie della pianta che vi serve.

ACACIA: per i rituali di purificazione. La tisana si dice provochi allucinazioni, ed è usata dagli sciamani.

ALLORO: È la pianta sacra ad Apollo. La tipica ghirlanda con foglie e rami di alloro, intrecciata di domenica, favorisce la fortuna e l’ispirazione poetica.

ANETO: I filtri servono per trovare l’amore, i semi per propiziare le entrate di denaro. È usato negli incantesimi di protezione.

ANICE: Usato per scacciare gli incubi, bisogna mettere un sacchettino di semi sotto il cuscino.

ARTEMISIA: Pianta sacra ad Artemide. Serve ad allontanare gli spiriti maligni e per protezione durante i viaggi.

ASSENZIO: Molto utile contro il malocchio, bruciato purifica la casa e i suoi abitanti.

BASILICO: Contro le disgrazie e le malattie.

BETULLA: Contro l’incertezza, quando si necessita fare una scelta.

BIANCOSPINO: I fiori delle fate. Usato nei riti di fertilità e prosperità.

CAMOMILLA: Una delle piante più conosciute, serve a evocare la calma nei periodi di stress. Rilassa sia a livello fisico che mentale.

CANNELLA: Sacra ad Afrodite perché favorisce gli incontri amorosi.

CAPRIFOGLIO: Usato nei rituali di unione.

CASTAGNO: Protezione durante un viaggio.

CHIODI DI GAROFANO: Favoriscono gli incontri e la disponibilità verso gli altri.

ERICA: Un’altra pianta amata dalle fate. Usata per ritrovare l’equilibrio.

FINOCCHIO: Purificante, accelera la guarigione.

FRASSINO: Questo legno è uno dei più richiesti e potenti, usato per le bacchette magiche.

GINESTRA: Si usa per scacciare gli spiriti maligni.

LAVANDA: Usata dalle spose per auspicio di felicità.

MELISSA: per ritrovare la serenità.

MENTA: erba purificante, per allontanare la negatività.

NOCCIOLO: l’albero preferito dai maghi. Usato per la maggior parte degli incantesimi.

OLMO: prosperità economica.
PESCO: di buon auspicio per le spose. Porta felicità e benessere.

PINO: per propiziare la fecondità e la prosperità.

QUERCIA: legno della longevità, uno dei più usati dai maghi, assieme al nocciolo.

ROSA: i petali servono per attirare l’amore e gli incontri amorosi.

ROSMARINO: Purificante, allontana la negatività e gli spiriti maligni.

SALVIA: Favorisce la guarigione e riporta l’armonia.

TIGLIO: Assieme alla rosa, favorisce gli incontri amorosi e l’amore disinteressato.

TIMO: Usato per avere un sonno tranquillo e distensivo.

VERBENA: Usato nei rituali d’amore. Molto purificante, scaccia la negatività.

Cronomagia


ROSSO: Colore che aumenta l’energia e la forza fisica. Eccita i processi fisici di tutto il corpo, alza la pressione sanguigna e genera calore. Aumenta la sensualità e la percezione tattile, contribuisce a esprimere una forte carica passionale. Da usare quando ci si sente indeboliti.
ARANCIONE: Assieme al rosso e al giallo, è uno dei colori più stimolanti. L’arancione è il colore della gioia, della compagnia. Dà forza e vitalità dopo un periodo di abbattimento fisico o morale. Crea una sensazione di sicurezza e calore, contro la depressione e il pessimismo. Stimola la digestione ed è usato contro la perdita dell’appetito.
GIALLO: È il colore delle idee, dei pensieri. Attiva il cervello e aiuta la concentrazione. È il colore più efficace contro il cattivo umore, dà apertura mentale e ottimismo. Perfetto per sperimentare nuovi progetti e trovare idee.
VERDE: Dà equilibrio e armonia, è il colore più rilassante a livello fisico. Stimola caratteristiche come l’altruismo, la comprensione e la socializzazione. Come colore della natura, è rilassante per gli occhi ed elimina le tensioni fisiche ed emozionali.
TURCHESE: Colore rinfrescante, usato per raggiungere la chiarezza verbale. A livello fisico libera dalle impurità e batteri, a livello spirituale neutralizza lo stress. Calma il mal di testa e facilita l’apprendimento.
AZZURRO: Come il turchese, rilassa e calma. Dà pace interiore ed elimina le tensioni quotidiane. Rilassa i muscoli intorpiditi, e dà energia. È il colore della meditazione: cura l’emicrania, la febbre e il mal di schiena.
BLU: È il colore della pace interiore. Spinge a un rilassamento piuttosto intenso, attenua le emozioni e minimizza i pensieri. Promuove le idee positive e aumenta la consapevolezza di sé.
VIOLA: Colore della spiritualità. Libera la mente dalle influenze del mondo materiale, e la purifica a livello psichico. Esprime l’amicizia incondizionata e i più alti ideali come tolleranza e compassione.

Oggetti magici


LA BACCHETTA MAGICA: lo strumento più usato dai maghi e dalle streghe. Come già visto in “Harry Potter”, ogni mago sceglie una bacchetta diversa a seconda della sua personalità. Il legno più adoperato è quello di sambuco, quercia, nocciolo e frassino: le piante che hanno poteri più influenti.
Come prolungamento del braccio, la bacchetta dirige l’energia e il legno per costruirla va cercato solo nelle notti di luna piena. Può essere personalizzata con simboli magici e col proprio nome e l’impugnatura deve essere più spessa della punta, affinché diriga meglio il flusso.

LA SCOPA: uno degli strumenti più amati. È un simbolo molto positivo: indica pulizia, liberazione dalla negatività, ordine interiore.

L’INCENSO: rappresenta l’aria, si usa per purificare l’ambiente prima di un rito. Esistono vari incensi, ognuno adatto all’incantesimo che si intende realizzare.

LA CANDELA BIANCA: aiuta nella concentrazione e nella ricerca delle nostre facoltà interiori. È la candela della meditazione per antonomasia.

LA CANDELA ROSSA: è di buon auspicio. Usata anche negli incantesimi d’amore.

LA CANDELA NERA: usata durante i riti particolarmente occulti e pericolosi. Di solito le streghe buone preferiscono evitarla.

LO SPECCHIO: nell’antichità si credeva che lo specchio catturasse l’anima delle persone, per questo motivo tuttora, in alcune località è in uso l’usanza di annerire gli specchi nella stessa camera in cui riposa un defunto. La capacità di catturare le immagini lo rende uno degli strumenti più potenti. Lewis Carroll in “Alice attraverso lo specchio” illustra come dietro un semplice specchio si possa celare una dimensione parallela. Lo specchio riflette sempre la verità e non è capace di mentire, come quello usato dalla regina malvagia in “Biancaneve”.
Guardarsi negli occhi, immobili davanti a uno specchio, accresce la consapevolezza di sé.

LA COPPIERA: simbolo femminile. Usata nei rituali, deve essere d’argento puro, e serve per contenere l’energia.

IL PENTACOLO: è la stella a cinque punte, il simbolo più potente che esista. Da disegnare sempre con una punta rivolta verso l’alto, come simbolo di protezione. Non disegnare mai rovesciato, con due punte rivolte verso l’alto, perché emblema dell’Essere Immondo.

IL CALDERONE: simbolo femminile come la coppiera, racchiude l’energia e deve poggiare su un tre piedi. La strega che lo usa deve stare al centro del gruppo, come punto nevralgico.

IL LIBRO DELLE OMBRE: è il nome con cui viene indicato in generale ogni manuale di stregoneria. La copertina deve essere di pelle nera, non va stampato ma scritto a mano con l’inchiostro, dalla strega. Ogni mago o strega, scrive i suoi incantesimi personali per tramandarli ai posteri.

IL GATTO NERO E IL CORVO: non sono proprio strumenti, ma compagni di viaggio. Considerati fin dal Medioevo le personificazioni del Maligno e per questo per molto tempo disdegnati. C’è da sottolineare che non è la strega che sceglie il proprio compagno, ma è l’animale a scegliere la propria strega. Di solito le fattucchiere preferiscono il gatto nero perché rappresenta la furbizia femminile, i maghi invece i gufi o le civette come emblema di saggezza.