venerdì 2 dicembre 2011

Salem



Il villaggio di Salem, Massachusetts, era una comunità rurale, formata da emigranti. Gli abitanti del “New England” (Nuova Inghilterra) si consideravano un popolo scelto da Dio con la missione di colonizzare quelle terre selvagge che, si credeva, fossero state infestate dal Maligno.
Gli anni precedenti il 1692 non erano stati facili. I raccolti erano stati distrutti dall’invasione delle locuste e da continui periodi di siccità. I puritani cominciarono a pensare che questi eventi fossero opera del Maligno per scacciarli da quelle terre, e i sospetti crebbero tra la popolazione.
Tituba, era una schiava metà caraibica e metà africana che uno dei pastori di Salem, il reverendo Samuel Parris, aveva portato con sé dalle Indie Occidentali. A conoscenza dell’obeah, la magia delle Indie, Tituba cominciò a mostrare i suoi trucchi a Elizabeth, la figlia di Parris e alla cugina Abigail Williams.
Tituba leggeva loro il futuro e le due ragazzine affascinate invitarono le loro amiche, le quali a propria volta portarono altre ragazze. In poco tempo, si formò un gruppo di ragazze, tutte di età adolescenziale, tra cui: Mary Walcott, Susanna Sheldon, Ann Putnam e Mercy Lewis.
Sapevano di fare qualcosa di proibito perché la divinazione era considerata una prerogativa del Maligno, così in poco tempo i loro nervi crollarono e cominciarono a mostrare i primi segni di squilibrio.
Elizabeth rimaneva con lo sguardo perso nel vuoto, oppure si trascinava per terra e urlava isterica, e Abigail la imitava.
Il reverendo Parris cominciò a preoccuparsi quando notò che le due ragazze strepitavano per la maggior parte non appena lui citava parole delle Sacre Scritture. Parris chiamò il dottor Griggs, ma fu tutto inutile; il medico allora, non riuscendo a capire a cosa fosse dovuto il loro isterismo, dichiarò che era opera del Diavolo.
Uno dei cittadini, John Proctor cercò aiuto e giunsero alcuni ministri della chiesa, da Salem Town e da Beverly ma ogni volta che veniva citato il nome di Dio nelle preghiere, le ragazze si agitavano.
Il reverendo Parris, insospettito da Tituba, iniziò a pensare che la schiava avesse sottoposto le ragazze a qualche pratica voodoo: interrogò la figlia, ed Elizabeth rivelò tutto.
Il pastore e i ministri cercarono di risalire a tutte le persone coinvolte, finché Abigail in preda a un attacco non pronunciò la parola “Good”: Sarah Good era una donna disprezzata da tutti, aveva avuto tre mariti e una dubbia reputazione.
Il giorno successivo fecero ingresso nel villaggio due magistrati di Salem Town: John Hathorne e Jonathan Corwin. Gli interrogatori si tennero nella Casa delle Adunanze di Salem, edificio dove avvenivano le riunioni della congregazione.
Sarah Good negò di aver mai praticato la stregoneria ma le ragazze cominciarono a urlare che lo spettro della donna le aveva tormentate nel sonno.
Questa fu considerata una prova.
Si credeva che il diavolo potesse assumere le sembianze di una persona solo col suo permesso e non avrebbe mai potuto farlo con un innocente. Di conseguenza, chiunque fosse stato visto dalle ragazze veniva ritenuto colpevole. Sarah Good e dopo anche Sarah Osborne vennero ritenute colpevoli e arrestate.
Alla fine venne interrogata Tituba e la sua entrata venne accolta da violentissime reazioni da parte delle ragazze; Tituba però aveva imparato qualcosa dopo che il reverendo Parris l’aveva picchiata, quando aveva negato di conoscere l'arte della stregoneria.
Dinanzi ai magistrati cercò di usare la stessa tattica, e di nuovo funzionò. Hathorne le chiese: "Hai mai visto il diavolo?". Tituba rispose: "Il diavolo è venuto a trovarmi e mi ha ordinato di servirlo".
Tituba disse che il Diavolo le aveva fatto visita sotto forma di un gatto e che dopo, nella forma di un uomo vestito di nero, le aveva fatto scrivere il proprio nome nel libro che portava con sé. Poi aggiunse che gli spettri di Sarah Osborne, di Sarah Good e di altre persone le avevano ordinato di tormentare le ragazze.
La popolazione rimase scossa nell’udire che erano coinvolte anche altre persone.
Anche Martha Corey venne accusata, forse perché si era mostrata scettica alla storia che le ragazze avevano architettato, e venne additata da Ann Putnam. In seguito, Ann indicò anche Rebecca Nurse: considerata da tutti una santa donna, e moglie devota.
Ogni volta che una delle ragazzine gridava il nome di una persona, quella veniva accusata di stregoneria. Quando l’accusato negava, le fanciulle venivano scosse dagli attacchi, convincendo così i ministri.
Con questo sistema, vennero arrestate pure le sorelle di Rebecca Nurse, e dopo Elizabeth Proctor, presso cui lavorava come domestica Mary Warren: Elizabeth Proctor si salvò dalla pena di morte perché incinta, ma il marito John venne impiccato.
John Proctor aveva detto che le ragazzine avrebbero dovuto essere frustate ben bene perché "se le lasceremo fare, diventeremo tutti quanti diavoli e streghe".
Quando Proctor venne arrestato, Mary Warren si staccò dal gruppo delle accusatrici e le incolpò di falsificazione: subito fu a sua volta accusata di stregoneria, denunciata e arrestata. Dopo le sue dichiarazioni d'innocenza, rientrò nel ruolo che le imponevano sia le sue compagne sia i magistrati e i concittadini.
In giugno le fanciulle avevano accusato altre cento persone e le prigioni traboccavano.
William Phips, il nuovo governatore del Massachusetts, nominò un tribunale speciale, presieduto da William Stoughton, un austero sostenitore della caccia alle streghe. Il 2 giugno entrò in aula la prima sospetta strega, Bridget Bishop, che gestiva una taverna. Parecchi uomini testimoniarono di averla sognata e giudicata colpevole, venne impiccata per stregoneria.
La maggior parte delle giustiziate aveva una reputazione dubbia: alcune accusate cominciarono a "confessare", perché era risaputo che chiunque avesse ammesso di essere una strega veniva risparmiata.
Dissero di essere state visitate dal diavolo sotto varie forme d'animale per persuaderle a far del male ai loro vicini. Ma quando la caccia alle streghe si concluse, tutte quante ritrattarono queste confessioni dicendo che lo avevano fatto solo per salvarsi la vita.
Dopo che le prime streghe vennero condannante però, le ragazze non si fermarono e continuarono ad accusare altri membri della popolazione.
Durante il processo alle streghe, il governatore era stato a combattere gli Indiani presso il confine canadese. Quando apprese quel che era successo in sua assenza, insultò Stoughton e fece fermare ogni attività della Corte Suprema.
Le esecuzioni vennero sospese, le accuse caddero e le prigioni cominciarono a svuotarsi. Il 14 gennaio 1693 il governatore Phips concesse perdono a tutti coloro che erano stati accusati di stregoneria.
Elizabeth, Abigail e le ragazze accusatrici si erano rese responsabili dell'arresto di quasi duecento persone, di cui trenta vennero condannate a morte.
Più di centocinquanta streghe rimasero in prigione, e nonostante fosse stata sospesa l'esecuzione, prima di essere rilasciate dovettero pagare le spese giudiziarie e di detenzione. Tituba fu tra le ultime a essere rilasciata perché Parris si rifiutò di pagare per lei, e per far fronte alle spese, fu venduta a un altro padrone.
A Salem i puritani condannarono tutte le superstizioni, considerandole opere del Maligno, ma nonostante ciò la superstizione continuò ad esistere.
La caccia alle streghe nacque all’inizio come uno stato di confusione mentale, venutasi a creare in alcune ragazze impressionabili, ma ben presto degenerò a causa delle vendette personali e del desiderio di essere al centro dell’attenzione.
Ma oltre a questo, il sospetto crebbe nella popolazione a causa dell’omertà e dell’ipocrisia, usando come arma le ragazze accusatrici.
"Lo abbiamo fatto per divertimento", ammise una delle ragazze, quando la persecuzione ebbe fine. "Dovevamo pure divertirci un po'".




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